La restrizione o nodosità tissutale non deve e non può essere trattata facendo assumere al paziente una posizione neutra o scelta a caso qualsiasi.
Uno dei pilastri della miofibrolisi è la posizione necessaria al trattamento PNT.
La fibrosità o il nodo in altre parole il PAM è immerso nel tessuto muscolare o connettivale e facilmente può fuggire alle tecniche di pressione, aggancio o scollamento. pertanto ogni muscolo deve essere posizionato in maniera tale da permettere l’isolamento e l’emergenza dei vari PAM da trattare. Se lasciamo un muscolo flaccido, il PAM ogni volta che lo premiamo per distruggerlo, si può facilmente spostare evitando la destrutturazione del tessuto organizzato attraverso una compressione e lisi tissutale precisa e mirata; viceversa se il muscolo viene posizionato in prestiramento il PAM rimane bloccato dalle altre fibre muscolari e possiamo lavorarlo in maniera più precisa e intensa.
La regola di base è mettere il muscolo coinvolto in stiramento o allungamento parziale. Normalmente la PNT di un muscolo che deve essere sottoposto a MFXI classic va dal 50 al 70 e più raramente al 90% della sua teorica lunghezza di stiramento. Ciò nonostante bisogna, durante la seduta, adattarsi in base alla risposta del paziente e quindi al grado di dolore che può sopportare.
Sottolineamo che il muscolo, durante un trattamento di MFXI classic non va mai portato alla massima lunghezza di stiramento in quanto il PAM in questa situazione risulta incarcerato tra le altre fibre ed estremamente dolente se manipolato.
Ricordiamo invece che è possibile durante il trattamento partire da una determinata PNT per arrivare ad una maggiore PNT chiedendo al paziente di effettuare dei piccoli movimenti tra le pause dei gesti terapeutici. Queste pause accompagnate da movimenti leggeri e dolci facilitano il rilassamento del o dei muscoli contratti nello sbloccare la rigidità muscolare ed articolare. Non si tratta delle Pause Attive di Trattamento PAT di cui approfondiremo altrove il significato, ma di semplici momenti in cui il muscolo e le articolazioni possono rilassarsi per poi riassumere la PNT più consona.
Pertanto se dobbiamo trattare un tratto cervicale o lombare è necessario porre il paziente in flessione anteriore con una inclinazione laterale più o meno accentuata. Per ottenere il giusto posizionamento del rachide è stata studiata un apposito poltrona/lettino da trattamento detta appunto MFXI trasformer. L’MFXI trasformer è un lettino che può trasformarsi in poltrona che tra le altre caratteristiche ha quella di rendere facile ed elegante il pretensionamento dei vari segmenti articolari.
La tecnica del PNT è indispensabile per ottenere buoni risultati ogni qualvolta usiamo la MFXI classic, è invece opzionale durante i trattamenti di STP ed è infine controindicata quando si applica la MFXI hooks.
I trattamenti di STP non hanno bisogno della PNT per ottenere l’effetto iperemizzante, revulsivante ed antalgico ma qualora si voglia incidere direttamente su uno o più PAM è sempre consigliabile ricercare la PNT.
La MFXI hooks si pratica in assenza di prestiramento in quanto la tecnica prevede ancoraggi , e manipolazioni dei tessuti eseguite in maniera differente. La MFXI hooks è inoltre da eseguirsi senza pretensionamento infatti quest’ultimo renderebbe il trattamento particolarmente doloroso e diminuirebbe la possibilità di mobilizzazione delle differenti strutture.
Il trattamento di MFXI è un gesto nobile ripetibile e apprendibile da chiunque abbia seguito i corsi propedeutici . La MFXI non è il semplice sfregamento di una zona algica o contratta eseguita con degli strumenti ma bensì una stimolazione locale e a distanza riflessa che sfrutta l’esterocezione e la propriocezione periferica per inviare uno stimolo afferente coinvolgendo i centri superiori sia corticali che sottocorticali. La MFXI necessita di una discreta manualità e preparazione tecnica ma come tutti i trattamenti manuali comporta una certa componente artistica che si esprime al massimo allorché si padroneggiano e si mischiano con maestria le varie metodiche e i vari strumenti con le differenti posizioni e gestualità.
Testo a cura di Virginio Mariani e Giulio Picozzi
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